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giovedì 22 maggio 2008

Un onomastico importante!!!

Oggi, 22 maggio, si festeggia una delle sante più importanti: Santa Rita!
Oggi Rita è considerato un nome autonomo, ma in realtà è nato nel Medioevo come abbreviato di Margherita che nel latino Margarita significava originariamente "perla". Poi nel Medioevo Margherita cominciò a designare il fiore, e questo significato si è imposto definitivamente. Sicché oggi il nome proprio si riferisce al fiore e non alla perla.
Il successo del diminutivo Rita, che si può interpretare come "piccola perla" oppure "margheritina", è dovuto soprattutto alla popolarità di una santa umbra del Quattrocento, Rita da Cascia, che si festeggia il 22 maggio, ed è considerata una grande taumaturga. La sua festa cade nel pieno della primavera fra il fiorire delle rose che sono legate a lei per due avvenimenti prodigiosi. Qualche mese prima di morire, si era in pieno inverno, Rita aveva chiesto una rosa: pareva desiderio irrealizzabile. Invece improvvisamente fiori una pianta di rose bianche e lei poté avere il suo fiore. E dopo la sua morte intorno alla tomba fiorirono rose rosse da una pianta nata spontaneamente. "Santa dell'impossibile" è stata anche chiamata perché si dice che riesca ad ottenere miracoli per i casi più disperati.
Fra gli italiani emigrati all'estero è venerata tanto quanto Sant'Antonio da Padova. Rita, uno dei nomi più diffusi in Italia: portato da più di trecentomila donne ha persino superato per frequenza quello da cui è nato, Margherita. Il maschile Rito è invece molto raro anche perché non è molto piacevole e si confonde con il sostantivo rito.
Un'ulteriore diffusione di Rita è dovuta in questo secolo non a una santa, ma una vamp, come si diceva negli anni Cinquanta, quella Rita Hayworth che conquistò il cinema di tutto il mondo con Gilda. Fu soprannominata "l'Atomica" per la sua bellezza esuberante che poco aveva di americano: era infatti figlia di Eduardo Cansino, un ballerino sivigliano di Cams, un paesino andaluso dove la sua famiglia gestisce tuttora una fabbrichetta - la Cansino - di dolciumi tipici. Emigrato in America aveva sposato Volga Hayworth e dalla unione era nata Margarita Carmén Cansino, il cui nome d'arte divenne appunto Rita Hayworth.
In Italia la Rita più stimata e apprezzata per i meriti scientifici e per la garbata signorilità è oggi Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la fisica, che sicuramente ha ispirato alcuni genitori per il nome delle loro figliole.
Cosa accade se a questo nome ne anteponiamo un altro?! Ad esempio Anna:
Nella candida rosa dei beati, Dante colloca Sant'Anna di fronte a San Pietro, tant'era diffuso già allora il culto della madre di Maria.
Infatti, fin dal Medioevo, Anna è il nome femminile più diffuso in Italia dopo Maria; anche se, curiosamente, la madre della Madonna non è mai nominata nei Vangeli canonici, ossia quelli accettati dalla Chiesa, mentre appare negli apocrifi. Tuttora Anna continua a piacere, mentre Maria è in declino fra le nuove generazioni.
Anna, la moglie di Gioacchino, era sterile ma dopo molte preghiere ebbe la grazia di generare in età avanzata una figlia, Maria. Sant'Anna, che è festeggiata il 26 luglio, divenne nel Medioevo la patrona delle donne che desiderano la maternità, delle partorienti e delle madri di famiglia.
Anna è un nome che già esisteva nella Roma Antica. Così si chiamava una dea, Anna Perenna, che veniva festeggiata alle Idi di Marzo quando cominciava il nuovo anno. Ovidio riferiva che alle Idi di Marzo si andava a sacrificare in pubblico e in privato ad Anna Perenna per poter passare felicemente da un anno all'altro, che in latino si diceva "annare"; Anna era in realtà l'anno al femminile.
Sono abbastanza diffusi i composti Annamaria, Annarita, Annalisa e i diminutivi Annetta e Annina, così come quello spagnolizzato di Anita, o quello anglosassone Anny. Dobbiamo comunque ricordare l'eroina forte e molto femminile Anita Garibaldi.
Beh, in questo modo si ottiene un nome:
ANNARITA
il nome della mia dolce metà, a cui vorrei regalare il mondo, vorrei donare la felicità... ma alla fine finisco col donare solo e semplicemente me stesso...

AUGURI, amore!!!!!!

Con amore,
Giuseppe!