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sabato 10 aprile 2010

Ritorno alla lettura... e alla scrittura!

(...omissis...)
"Mamma, come si fa ad amare quando non si ama più?"
(...omissis...)
"Leo, amare è un verbo, non un sostantivo. Non è una cosa stabilita una volta per tutte, ma si evolve, cresce, sale, scende, si inabissa, come i fiumi nascosti nel cuore della terra, che però non interrompono mai la loro corsa verso il mare. A volte lasciano la terra secca, ma sotto, nelle cavità oscure, scorrono, poi a volte risalgono e sgorgano, fecondando tutto."
(...omissis...)
"E allora che devo fare?"
(...omissis...)
"Amare lo stesso. Puoi sempre farlo: amare è un'azione."
"Anche quando si tratta di amare chi ti ha ferito?"
"Ma questo è normale... Due sono le categorie di persone che ci feriscono, Leo, quelli che ci odiano e qualli che ci amano..."
"Non capisco. Perché chi ci ama dovrebbe ferirci?"
"Perché quando c'è di mezzo l'amore le persone a volte si comportano in modo stupido. Magari sbagliano strada, ma comunque ci stanno provando... Ti devi preoccupare quando chi ti ama non ti ferisce più, perché vuol dire che ha smesso di provarci o che tu hai smesso di tenerci..."
"E se proprio non riesci ad amare lo stesso?"
"Non ci hai provato abbastanza. Spesso ci inganniamo, Leo. Pensiamo che l'amore sia in crisi, ma invece è proprio l'amore che ci chiede di crescere... come la Luna: ne vedi solo uno spicchio, ma la Luna è sempre lì tutta intera, con i suoi oceani e le sue vette, devi solo aspettare che cresca, che a poco a poco la luce ne illumini tutta la superficie nascosta... e per questo ci vuole tempo."
(...omissis...)

(Alessandro D'Avenia, tratto da
"Bianca come il latte. Rossa come il sangue.")