Addio ai monti
Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.
12 commenti:
fratellino già mi manki uffi.... sei partito solo ieri, ma non vedo l'ora di riabbracciati. ti voglio bene cucciolo
bello questo pezzo ...
anche se devo ammettere che ho un pò di intolleranza verso i Promessi Sposi ... è un romanzo che nn mi è mai piaciuto.
dove sei beppeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!
Peppe non so se avrai la possibilità di leggere il tuo blog da milano...ma qui c'è già un pulman pieno di persone ke vogliono venire da te!!!! ti vogliamo tutti bene.. ciao fratellino
"FAI BUON VIAGGIO della vita,finchè c'è una strada..e vai che non è finita!Nel passaggio di ogni giorno sia un incontro sia un addio un'andata od un ritorno"
come MILANO???
ma torna???
peppì torna, stu blog aspetta a te!
ma dove vai???
e senza dirmi niente?
copriti, che lì ci stanno le bùfere...
ps. finalmente 'sti milanesi vedono un po' di che siamo capaci noi terroni...
è andato a lavorare...uffi uffi kissà quando potrà leggere il suo blog...speriamo presto!!! un bacio a tutti ed un bacio soprattutto a Peppe!!!
Grazie a tutti per i saluti!
Scusate se non ho ancora trovato il modo di aggiornare il Blog e rendervi partecipi di questa mia nuova avventura!
Un saluto "milanese"!
Porcelain
peppinooooooooooo ti voglio beneeeeeeeeee baci cucciolo
peppì se non torni mommò qua vengo fin lissù e ti riporto giù per le recchietelle che tieni!!!
ecco ci sei...
iniziavo a preoccuparmi!
auguri per il lavoro!
Posta un commento