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sabato 9 giugno 2007

Le cose che ho imparato nella vita

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
...che non importa quando sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà. E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
...che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla.
...che non dobbiamo cambiare amici, se comprendiamo che gli amici cambiano.
...che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi, ma noi siamo responsabili di noi stessi.
...che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.

Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze.
...che la pazienza richiede molta pratica.
...che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente non sanno come dimostrarlo.
...che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà il colpo mortale quando cadrai, è invece una di quelle poche che ti aiuteranno a rialzarti.
...che solo perchè qualcuno non ti ama come tu vorresti, non significa che non ti ami con tutto se stesso.
...che non si deve mai dire ad un bambino che i sogni sono sciocchezze: sarebbe una tragedia se lo credesse.
...che non sempre è sufficiente essere perdonato da qualcuno. Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
...che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si è spezzato; il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.

Quando la porta della felicità si chiude, un'altra si apre, ma tante volte, guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi.

La miglior specie d'amico è quel tipo con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola, e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.

E' vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo, ma è anche vero che non sappiamo ciò che ci è mancato prima che arrivi.

Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo.

Non cercare le apparenze, possono ingannare. Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.

Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.

Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi sogni per abbracciarlo davvero!

Sogna ciò che ti va, vai dove vuoi, sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare.

Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice.

Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.

Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.

La felicità? Ingannevole per quelli che piangono, quelli che fanno male, quelli che hanno provato, solo così possono apprezzare l'importanza delle persone che hanno toccato le loro vite.

Il miglior futuro? Basato sul passato dimenticato, non puoi andare bene nella vita prima di lasciare andare i tuoi fallimenti passati e i tuoi dolori.

Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai, tu sia l'unico che sorride e ognuno intorno a te piange.
(Paulo Coelho)

Pensiero del giorno


Ora giochiamo a nascondino.
Se ti nascondi nel mio cuore non ci saranno difficoltà a trovarti.
Ma se ti nascondi nel tuo guscio, sarà per tutti vano cercarti.
(Kahlil Gibran)

venerdì 8 giugno 2007

Pensiero del giorno


Alcuni di noi sono come inchiostro, altri come carta.

E se non fosse per il nero di alcuni di noi, altri sarebbero muti.
E se non fosse per il bianco di alcuni di noi, altri sarebbero ciechi.
(Kahlil Gibran)

giovedì 7 giugno 2007

Il Profeta ed altre letture interessanti

Il mio ritorno alla lettura sta andando molto bene! Molto meglio del previsto!!!
E già da qualche giorno ho cominciato il mio terzo libro...
Avrete certamente notato che, dopo il primo libro, ho letto "Il Profeta" di Kahlil Gibran. In realtà il libro che ho letto includeva questa opera di Gibran ed un altro libro, "Sabbia e Schiuma", che contiene una raccolta di pensieri dell'autore sullo stesso stile di quelli riportati nella sua opera maggiore.
Proprio tra questi pensieri ho tirato fuori più di una cinquantina di frasi che sto "snocciolando" a poco a poco sul mio Blog che, come qualcuno ha già fatto notare, si sta trasformando ne "L'Oasi di Gibran"!!! Spero che non vi dispiaccia...io cercherò di non esagerare con le sue citazioni, di non metterne troppe tutte di fila!

Ora sono passato ad un nuovo libro, anch'esso in stand-by da un bel po' di tempo. Si tratta di un'altra letturina leggera leggera: "Siddharta" di Herman Hesse! :D
Non temete, per le letture più leggere aspetterò quest'estate... sperando di essere molto, ma mooolto rilassato per poterle apprezzare!!

Volevo lasciarvi con un piccolo regalo, rivolto a tutti, ma in particolare a coloro che mi hanno chiesto di prestargli "Il Profeta": ho trovato un bel sito che lo riporta tutto!!! Siccome è molto breve e composto da piccoli "capitoli", potete tranquillamente leggerlo un po' alla volta attraverso il computer! Il sito su cui l'ho trovato è il portale Fralenuvol.com ed il libro si trova esattamente qui!

Buona lettura,
Porcelain!

Frase del giorno


Solo una volta rimasi muto.
Fu quando un uomo mi chiese: "Chi sei?".
(Kahlil Gibran)

mercoledì 6 giugno 2007

Pensiero del giorno

Sette volte ho disprezzato la mia anima:
  • La prima volta quando la vidi farsi mansueta per raggiungere i vertici.
  • La seconda volta quando la vidi zoppicare davanti allo storpio.
  • La terza volta quando le fu concesso di scegliere tra facile e difficile, e scelse il facile.
  • La quarta volta quando commise un torto e si consolò dicendosi che anche gli altri sbagliano.
  • La quinta volta quando tollerò per debolezza, e attribuì la sua pazienza alla forza.
  • La sesta volta quando disprezzò la bruttezza di un volto, e non vi riconobbe una delle sue stesse maschere.
  • E la settima volta quando levò un cantico di lode credendosi, per questo, virtuosa.
(Kahlil Gibran)

martedì 5 giugno 2007

Pensiero del giorno


Se dovessimo tutti confessarci i nostri peccati,
ci derideremmo l'un l'altro per la nostra mancanza di originalità.
Se poi dovessimo confessarci le nostre virtù,
ci derideremmo ugualmente per lo stesso motivo.
(Kahlil Gibran)

lunedì 4 giugno 2007

Il Piacere

Allora un eremita, che visitava la città una volta l'anno, si fece avanti e disse: "Parlaci del Piacere."
E lui rispose dicendo:
Il piacere è un canto di libertà,
Ma non è libertà.
E' la fioritura dei vostri desideri,
Ma non il loro frutto.
E' un abisso che esorta alla scesa,
Ma non è profondo né alto.
E' un uccello in gabbia che si alza in volo,
Ma non è lo spazio conquistato.
Sì, francamente, il piacere è un canto di libertà.
E io vorrei che lo intonaste in tutta pienezza, ma temo che a cantarlo perdereste il cuore.

Alcuni giovani tra voi ricercano il piacere come se fosse tutto, e vengono giudicati e biasimati.
Non vorrei né giudicarli né biasimarli. Vorrei che cercassero.
E troveranno non solo il piacere,
Poiché il piacere ha sette fratelli, e il minore è più bello dello stesso piacere.
Non avete udito di quell'uomo che, scavando la terra in cerca di radici, scoprì un tesoro?

E alcuni anziani tra voi ricordano con rimpianto i piaceri, come errori compiuti nell'ebbrezza.
Ma il rimpianto è l'oscurità della mente, e non il suo castigo.
Essi dovrebbero ricordare i loro piaceri riconoscenti come per il raccolto di un'estate.
Ma se il rimpianto li conforta, si confortino pure.
E tra voi vi sono quelli non così giovani per cercare, né così vecchi per ricordare.
E nella paura di cercare e ricordare, essi fuggono ogni piacer temendo di umiliare e offendere l'anima.
Ma proprio in questo è il loro piacere.
E in tal modo scoprono tesori, sebbene scavino radici con mano tremante.
Ma ditemi, chi può offendere lo spirito?
L'usignolo offende il silenzio della notte, o la lucciola le stelle?
E la vostra fiamma o il vostro fumo mortificano il vento?
Pensate forse di poter turbare lo spirito come con un bastone uno stagno tranquillo?

Spesso, negandovi al piacere, non fate altro che respingere il desiderio nei recessi del vostro essere.
Chissà che non vi attenda domani ciò che oggi avete negato.
Anche il vostro corpo conosce la sua ricchezza e il suo legittimo bisogno, e non permette inganno.
Il corpo è l'arpa della vostra anima,
E sta a voi trarne musica armoniosa o confusi suoni.

E ora domandatevi in cuore: "Come potremo distinguere il buono dal cattivo nel piacere?".
Andate nei vostri campi e giardini, e imparerete che il piacere dell'ape è raccogliere il nettare del fiore,
E che il piacere del fiore è conceder all'ape il suo nettare.
Poiché il fiore per l'ape è una fonte di vita,
E l'ape per il fiore è una messaggera d'amore.
E per l'ape e per il fiore donarsi e ricevere piacere è a un tempo necessita ed estasi.

Popolo di Orfalese, nel piacere siate come le api e come i fiori.

(Kahlil Gibran, "Il Profeta")

Frase del giorno


Siano perdonati tutti coloro che a Napoli escono di senno!

(Goethe)

domenica 3 giugno 2007

Due lodevoli iniziative

L'Uomo Distrutto è finito moltissime volte su questo Blog ed è una presenza costante, in quanto frequentatore assiduo di questa Oasi e commentatore incallito.
Oggi ho da segnalarvi due novità del suo Blog:
  • L'inizio di un racconto (che già mi tiene incollato al monitor!): Storia astratta
  • la presenza di un post dedicato ai nostri "Quelli che...", ispirato alla celebre canzone di Enzo Jannacci.
Tenete d'occhio questo fuoriclasse, mi raccomando! ;)
Porcelain

I Pazzi

Tutto parla
le sedie parlano
le porte parlano
gli ascensori parlano
i denti finti parlano
gli alberi parlano
le scarpe parlano
le onde parlano
i capelli parlano
le tivù spente parlano
le unghie parlano
il pisello parla
le valigie parlano
gli odori parlano
i bagni parlano
i fiori parlano
i passi parlano
i pazzi ascoltano

Una voce da brividi

C'è una canzone popolare americana, risalente alla seconda metà dell'800, che è riuscita ad avere un grande successo anche per tutto il Ventesimo secolo, grazie ai numerosi artisti che l'hanno interpretata. Una delle interpretazioni più belle, e forse più famosa, è quella dei Nirvana realizzata nel 1994 durante un concerto di MTV Unplugged tenutosi a New York e pubblicato postumo con l'album intitolato, appunto, "MTV Unplugged in New York".
La canzone a cui mi riferisco è "Where did you sleep last night?" e non poteva mancare sul mio blog; eccola (con tanto di traduzione):

Where did you sleep last night?
[Verse A]
My girl, my girl, don't lie to me
Tell me where did you sleep last night

[Chorus]
In the pines, in the pines
Where the sun don't ever shine
I would shiver the whole night through

[Verse B]
My girl, my girl, where will you go?
I'm going where the cold wind blows

[Chorus]

Her husband, was a hard working man
Just about a mile from here
His head was found in a driving wheel
But his body never was found

[Verse A]

[Chorus]

[Verse B]

[Chorus]

[Verse A]

[Chorus]

[Verse B]

[Chorus]

Quando sento Kurt Cobain cantare con trasporto questa canzone....ho proprio i brividi!!
Porcelain

Frase del giorno


Il grande uomo ha due cuori: l'uno sanguina, l'altro sopporta.

(Kahlil Gibran)