Filosofia "spiccia"
Buona visione,
Porcelain!
Il luogo dove i pensieri si fermano per assaporare un po' di sano relax!
Sarà solo un miraggio??
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TAGs: Cinema TV e Co.
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TAGs: Musica e Co.
Tutte le strade del mondo conducono al cuore del guerriero: egli s'immerge senza esitazioni nel fiume di passioni che scorre sempre attraverso la vita.
Il guerriero sa che è libero di scegliere ciò che desidera: le sue decisioni sono prese con coraggio, distacco e, talvolta, con una certa dose di follia.
Accetta le proprie passioni, e le vive intensamente. Sa che non è necessario rinunciare all'entusiasmo delle conquiste: esse fanno parte della vita, e ne gioisce con tutti coloro che ne partecipano.
Ma non perde mai di vista le cose durature, e i solidi legami creati attraverso il tempo.
Un guerriero sa distinguere ciò che è transitorio da quello che è definitivo.(Paulo Coelho, "Il manuale del guerriero della luce")
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Un guerriero della luce conosce i propri difetti.
Ma conosce anche i propri pregi.
(Paulo Coelho, "Il manuale del guerriero della luce")
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Mi basta chiudere gli occhi, per vederti.
E' come se ti avessi qui, ora, accanto a me. Anche se, in un certo senso, te ed io non siamo mai stati l'uno di fronte all'altro.
Ti vedo mentre rincorri quel pallone, rotondo come te. Ti vedo affannarti giocando, ma non ti fermi mai, non diventi mai esausto, hai sempre tanta energia da spendere!
Sogni, dietro a quel pallone. Immagini di essere Maradona, Pelè, Platini... Non diventerai mai un calciatore, lo sai, e non speri nemmeno di diventarlo. Però giochi, ti diverti e sogni ad occhi aperti. Il tuo scopo è quello di essere considerato bravo. Essere tra i migliori, uno dei bambini più bravi del tuo parco. In fondo ci riesci. Quando fai coppia con il tuo amico Alessandro tutti vi temono, e voi due vi divertite come matti. Anche da soli contro 4-5 amici, quelli che vi permettono solo raramente di giocare insieme.
La vita sembra sfiorare poco i tuoi pensieri. E' estate e tu pensi solo a divertirti, a giocare giù al parco insieme ai tuoi amici. I "compiti per le vacanze" li hai quasi finiti, e siamo appena a fine giugno. Tu sei fatto così!! Nemmeno il tempo di finire la scuola ed hai insistito con tua madre affinché ti comprasse il libro per le vacanze. Così, tra una partitella di pallone ed una commedia di Eduardo, hai cominciato a "divorare" quel libro, così da toglierti il pensiero.
Ti piace studiare, capire come funziona il mondo, come funzionano le cose che ti circondano. Quando tuo padre ripara qualcosa sei sempre lì, con gli occhi attenti, per vedere come sono fatte quelle cose, come funzionano, come ripararle.
Non sogni di fare il calciatore, l'abbiamo detto. Ora il tuo sogno è quello di fare il veterinario! Adori gli animali. Quando ne vedi uno impazzisci!! Con i cani dei tuoi zii hai uno splendido rapporto: ci parli, trascorri tanto tempo con loro, gli reciti le poesie che conosci a memoria, gli racconti della tua vita, ti fanno rilassare... Cosa daresti per averne uno!!! Ma lo sai che in casa tua non è possibile. Tua madre non ce la fa proprio a convivere con un cane, anche se di taglia piccola.
Presto, però, questo sogno uscirà dalla tua mente. Non ce la faresti mai a fare il veterinario: non riusciresti mai a restare impassibile davanti ad un animale che soffre, soffriresti anche tu con lui e non riusciresti ad aiutarlo...
Arriverà, così, una nuova passione: il computer! Quella (forse) non ti lascerà più, o, perlomeno, ti farà compagnia molto a lungo...
Ti piace pensare al futuro. Il tuo film preferito è "Ritorno al futuro" e spesso sogni pensando al fatidico anno 2000. "Nel 2000 le macchine voleranno!", questo ripeti spesso, "E l'uomo abiterà nello spazio, non solo sulla terra!!" e ti piacerebbe avere una parte importante in questo futuro. Vorresti essere quello che rende possibili i sogni propri e quelli dell'intera umanità. Sogni alimentati dai tanti film di fantascienza, quelli che ti piace guardare.
Sei pieno di sogni, pieno di speranze, pieno di fantasia. Ma, soprattutto, sei spensierato! Pensi solo a divertirti e ti arrabbi quando non puoi fare certe cose perché sei piccolo!! "Quando sarò grande farò questo, quello e quell'altro!", pensi spesso, e desideri con tutto te stesso di crescere velocemente.
Questo, però, proprio non devi farlo!! Non avere fretta di crescere. Anzi, spera che il tempo trascorra lentamente, il più lento possibile! Goditi questi momenti in cui tante cose non ci sono nella tua vita o, semplicemente, ci sono ma non te ne rendi conto. Non avere fretta di crescere. Quando diventerai grande rimpiangerai questi momenti e vorrai tornare indietro, a quando vivevi felice e spensierato.(Porcelain)
Pubblicato da Porcelain alle 19:08 3 commenti (Leggi e/o Aggiungi!)
Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive di importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto "Sì" quando avrebbe voluto dire "No".
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.(Paulo Coelho, "Il manuale del guerriero della luce")
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Chi ben comincia, è a metà dell'opera!
(Proverbio)
Pubblicato da Porcelain alle 09:28 3 commenti (Leggi e/o Aggiungi!)
TAGs: Proverbi Pensieri e Co.
"Nella spiaggia a est del paese c'è un'isola sulla quale sorge un gigantesco tempio con tante campane", disse la donna.
Il bambino notò che lei indossava strani abiti e che un velo le copriva i capelli. Non l'aveva mai vista prima.
"Hai mai visto questo tempio?" gli domandò lei. "Vai fin laggiù e dimmi cosa ne pensi."
Affascinato dalla bellezza della donna, il bambino si recò nel luogo indicato. Si sedette sulla spiaggia e guardò l'orizzonte, ma non vide null'altro se non quello che era solito vedere: il cielo azzurro e l'oceano.
Deluso, si avviò verso un gruppo di case abitate da pescatori e domandò loro di un'isola con un tempio.
"Sì, c'era, ma tanto tempo fa, quando qui vivevano i miei bisnonni," disse un vecchio pescatore. "Poi ci fu un terremoto, e l'isola sprofondò nel mare. Eppure, anche se non possiamo più vedere l'isola, riusciamo ancora a sentire le campane del suo tempio, quando il mare le fa ondeggiare, laggiù in fondo."
Il bambino ritornò alla spiaggia, e aspettò di udire le campane. Vi passò tutto il pomeriggio, ma riuscì a sentire soltanto il rumore delle onde e le strida dei gabbiani.
Quando giunse la sera, i suoi genitori andarono a prenderlo. Il mattino dopo, il bambino tornò alla spiaggia. Non poteva credere che una donna così bella potesse raccontare delle bugie. Se un giorno lei fosse tornata, avrebbe potuto dirle di non aver visto l'isola, ma di avere udito le campane del tempio, che rintoccavano per il movimento dell'acqua.
Così trascorsero alcuni mesi. La donna non tornò, e il ragazzino la dimenticò. Adesso era intenzionato a scoprire le ricchezze e i tesori del tempio sommerso. Se avesse udito le campane, avrebbe potuto localizzarlo e recuperare il tesoro nascosto.
Ormai non lo interessavano più né la scuola né la combriccola di amici. Si tramutò nel divertimento preferito degli altri bambini, che solevano dire: "Lui non è più come noi. Preferisce starsene a guardare il mare, perché ha paura di perdere quando giochiamo."
E, vedendo il bambino seduto in riva al mare, tutti ridevano.
Benché non riuscisse a sentire le campane del tempio, il bambino apprendeva ogni giorno cose diverse. Si accorse che, dopo avere ascoltato a lungo il rumore delle onde, lo sciabordio non lo distraeva più. Passò qualche tempo, e si abituò anche alle strida dei gabbiani, al ronzio delle api, al vento che sibilava tra le palme.
Sei mesi dopo l'incontro con la donna, il bambino era ormai capace di non lasciarsi distrarre da nessun rumore. Ma le campane del tempio sommerso non le aveva ancora udite.
Alcuni pescatori andavano a parlare con lui, e insistevano. "Noi le abbiamo sentite!" dicevano.
Ma il ragazzino continuava a non sentirle.
Qualche tempo dopo, i pescatori cambiarono tono: "Sei troppo concentrato sul suono delle campane laggiù. Lascia perdere, e torna a giocare con i tuoi amici. Forse soltanto i pescatori riescono a sentirle."
Dopo quasi un anno, il bambino si disse: "Forse hanno ragione loro. E' meglio crescere, diventare pescatore e tornare tutte le mattine su questa spiaggia, perché ho cominciato ad amarla." E pensò anche: "Forse è soltanto una leggenda. Con il terremoto le campane si sono spaccate e non rintoccheranno mai più."
Quel pomeriggio decise di tornare a casa.
Si avvicinò all'oceano, per congedarsi. Guardò ancora una volta lo spettacolo della Natura, e allora, siccome non era più concentrato sulle campane, poté sorridere al canto dei gabbiani, al rumore del mare, al vento che sibilava tra le palme. Sentì in lontananza la voce dei suoi amici che giocavano, e si rallegrò al pensiero che ben presto sarebbe tornato ai giochi dell'infanzia.
Il bambino era contento. E, come soltanto un bambino sa fare, ringraziò vivo. Sapeva di non avere perduto il proprio tempo, poiché aveva appreso a contemplare e a rispettare la Natura.
A quel punto, sentendo il mare, i gabbiani, il vento, le foglie delle palme e le voci degli amici che giocavano, udì anche la prima campana.
E un'altra.
E poi un'altra ancora, finché tutte le campane del tempio sommerso rintoccarono, riempiendolo di gioia.
Anni dopo, ormai adulto, ritornò al paese e alla spiaggia dell'infanzia. Non voleva più recuperare alcun tesoro in fondo al mare: forse era stato solo un frutto della sua fantasia, forse non aveva mai udito le campane sommerse in quel lontano pomeriggio della sua infanzia. Decise comunque di passeggiare il rumore del vento e le strida dei gabbiani.
Fu profondamente sorpreso nel vedere, seduta sulla spiaggia, la donna che gli aveva parlato dell'isola con il tempio.
"Che cosa fai qui?" le domandò.
"Aspettavo te," rispose lei.
Lui notò che, sebbene fossero passati tanti anni, la donna aveva ancora lo stesso aspetto: il velo che le copriva i capelli non sembrava affatto sgualcito dal tempo.
Lei gli porse un quaderno azzurro, con le pagine bianche.
"Scrivi: 'Un guerriero della luce presta attenzione agli occhi di un bambino. Perché quegli occhi sanno vedere il mondo senza amarezza. Quando desidera sapere se chi sta al suo fianco è degno di fiducia, cerca di vedere la maniera in cui lo guarda un bambino.'"
"Che cos'è un guerriero della luce?"
"Credo che tu lo sappia," rispose lei, sorridendo. "E' colui che è capace di comprendere il miracolo della vita, di lottare fino alla fine per qualcosa in cui crede, e di sentire allora le campane che il mare fa rintoccare sul suo letto."
Lui non si era mai ritenuto un guerriero della luce. La donna parve indovinare il suo pensiero: "Di questo sono capaci tutti. E nessuno ritiene di essere un guerriero della luce, benché in effetti lo sia."
Lui guardò le pagine del quaderno. La donna sorrise di nuovo.
"Scrivi," disse lei infine.(Paulo Coelho, "Il manuale del guerriero della luce")
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Nascita e morte sono le più nobili manifestazioni di coraggio.
(Kahlil Gibran)
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'A nzalata
Sta vita è cumme fosse na nzalata
'e tutt'erba mmiscata
e che t' 'a truove
già priparata
dint' 'a nzalatiera;
mmiez' 'a verdura fresca e profumata
nce truov' 'o verme...
e ognuno trova 'o suio;
j' 'a sta' cu ll'uocchie apierte
pecché chillo,
verme cumm'è,
capisce ch'è schifuso
e ca te fà ribrezzo quann' 'o vide,
e allora
s'annasconne mmiez' 'e fronne
no p' 'o scuorno,
ma p'essere magnato;
e ssempe cumm'a verme
sape pure
ca si te trase ncuorpo trova 'a vita.
E già,
pecché t'accide...
e dint' 'e muorte
isso sultanto resta ncumpagnia
cu ll'ati vierme...
Io?
E comme no:
pur'io ll'aggio truvate,
e me ce sò spassato.
Pecché io
tengo 'a pacienza:
'a foglia m' 'a sturèo
'a rinto e 'a fora
e quann' 'o trovo e veco
ca se smerzèa
pè bbia ch'è stato visto
'o piglio c' 'o palicco;
me ce spasso,
'o chiammo a nnomme,
'o metto nomme "Tizio"
o n'atu nomme cchiù pretenziuso,
per esempio:
"Vittorio"...
E nunn'accido.
Che ce mettesse a scamazzà nu verme?
'A nzalata m' 'a magno, certamente.
A isso 'o veco annudo cumm' 'o verme:
annudo e sulo dint' 'a nzalatiera.
(Eduardo De Filippo [1971])
AIUTO:nzalata: insalata; 'e tutt'erba ammiscata: un misto di tutte le erbe; priparata: pronta; ffronne: foglie; scuorno: vergogna; spassato: divertito; m' 'a sturèo: me la studio, la esamino; 'a rinto: da dentro; se smerzèa: si contorce; pè bbia: perché; palicco: stuzzicadente; scamazzà: schiacciare.
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TAGs: Musica e Co.
Fammi entrare nel tuo labirinto,
voglio perdermi dentro di te,
siamo due calamite viventi,
tutto il resto del mondo non c'è.
(Raf, "Inevitabile follia")
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TAGs: Proverbi Pensieri e Co.
...ma un giorno la maestra dice "Oggi c'è tema,
oggi fate il tema, il tema sul papà"
io penso "E' uno scherzo", sorrido e mi alzo
le vado vicino, ero contento
le dico "Non ricordo, mio padre è morto presto,
avevo solo tre anni, non ricordo, non ricordo"
lei sa cosa mi dice, neanche mi guardava,
beveva il cappuccino, non so con chi parlava,
dice "Qualche cosa, qualcosa ti avran detto,
ora vai a posto e lo fai come tutti gli altri"...
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TAGs: Musica e Co.
Sciure canzone e surrise...
P' 'o paese d' 'e nnammurate
cammenava "core sperduto".
Comme e quanno c'era arrivato
chi l'avesse saputo dì.
Ce 'o divevano, e nun ce credeva.
Ce avvisavano, e nun 'o ccapiva.
Core, core, si tu me sentive,
nun campasse sperduto accussì.
Tutt' 'a musica 'e chistu paese
ca tu siente, tu sulo l'è ntisa.
E sti sciure ca vide p' 'e ccase
nun nce stanno, e tu 'e vviene 'addurà.
Chesti strade pulite pulite
ca tu vide lucente e allustrate
ca te pareno 'argiento ndurato,
tu nun vide che fango ce sta.
Lass' 'a j' sta palomma. Si 'a piglie
te n'adduone ch'è fatto nu sbaglio.
Lass' 'a j', siente a me, ch'è cchiù mmeglio,
cride tu c' 'a palomma ce sta.
Core core, pè chistu paese
chin' 'e sciure canzone e surrise
addò vanno 'e ppalomme p' 'e ccase,
nun nce aviva nemmeno accustà...
(Eduardo De Filippo [1968])
AIUTO:sciure: fiori; ntisa: sentita; 'e vviene 'addurà: ne senti perfino il profumo; palomma: farfalla; te n'adduone: te ne accorgi; lass' 'a j': lasciala andare; accustà: avvicinare.
Pubblicato da Porcelain alle 11:09 1 commenti (Leggi e/o Aggiungi!)
Più è difficile avere una cosa
più la si ama.
(Hermann Hesse)
Pubblicato da Porcelain alle 11:03 1 commenti (Leggi e/o Aggiungi!)
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