Il primo è andato!
Per cercare di riassumere il concetto che c'era dietro "Le affinità elettive" di Goethe che ho appena concluso, vi riporto alcuni frammenti...
A me è piaciuto! Ed ora mi tuffo nel libro di Khalil Gibran......"Siamo già arrivati alle affinità?"
"Esatto", rispose il capitano, "e ben presto faremo la loro conoscenza in tutta la loro forza e specificità. Noi definiamo affini quelle nature che nell'incontrarsi si accostano in fretta e si condizionano scambievolmente. Negli alcali e negli acidi che, nonostante siano contrapposti e forse appunto per questo, perché contrapposti, si cercano e si afferrano in modo più deciso, si modificano e insieme formano un corpo nuovo, l'affinità è abbastanza evidente."...
..."Sissignori!", aggiunse il capitano, "Ad ogni modo sono più significativi e singolari quei casi in cui si può rappresentare davvero l'attrazione, l'affinità questo abbandonarsi, questo riunirsi a croce, dove quattro esseri sin qui legati a due a due, messi a contatto tra loro lasciano il precedente legame per contrarne uno nuovo. In questo lasciar andare e afferrare, in questo fuggire e cercare sembra davvero di vedere una determinazione superiore; conferiamo a queste creature una sorta di volontà e di scelta e giudichiamo perfettamente giustificata l'espressione tecnica di affinità elettive"...
..."Se pensa che non risulti pedante", rispose il capitano, "posso riassumere brevemente con il linguaggio dei segni. Pensi ad una A intimamente legata ad una B, da cui nessun mezzo e nessuna violenza possa separarla; pensi a una C analogamente legata ad una D; porti le due coppie in contatto: A si rivolgerà a D e C a B senza che si possa dire chi abbia lasciato l'altro per primo, chi per primo si sia di nuovo legato all'altro".(Goethe, "Le affinità elettive",
Parte Prima - Capitolo IV)
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